Mombello
Un masterplan per l’area dell’ex Ospedale Psichiatrico e un giardino prototipale davanti alla villa Pusterla
L’area dell’ex Ospedale Psichiatrico “Giuseppe Antonini” a Mombello di Limbiate attende la messa in valore del patrimonio e dei servizi che contiene: 56 ettari di campi, filari ed aree alberate; la storica villa Pusterla Crivelli; i padiglioni oggi in gran parte inutilizzati di quella che fu una immensa cittadella manicomiale che arrivò a custodire 3000 persone. Accanto a queste emergenze naturalistiche e alle architetture da ripensare, l’area ospita l’Istituto Tecnico Agrario “Luigi Castiglioni”, una azienda agricola, alcuni servizi residenziali e diurni per anziani e persone disabili, ed infine le sedi amministrative e tecniche di alcune istituzioni pubbliche e di associazioni. Il progetto del giardino prototipale non poteva evitare di confrontarsi con le complessità di un’area così vasta: su richiesta della Amministrazione Provinciale di Monza e della Brianza il gruppo di progetto ha elaborato un masterplan.
Promuovere l’accesso e la percorribilità ciclo-pedonale dell’area è la strategia proposta dal masterplan per restituire l’area agli abitanti del territorio circostante: un’area da scoprire per i suoi pregi, un’area da percorrere per spostarsi, in modo alternativo all’auto, entro percorrenze sovracomunali tra i 10 e i 30 chilometri, evitando il traffico e tragitti più lunghi. La parte bassa dell’area dell’ex O.P. conserva tuttora una spiccata attitudine agricola: sono ancora presenti porzioni agricole gestite da una azienda che collabora con l’Istituto Tecnico Agrario, oltre alle serre e ai laboratori didattici di quest’ultimo. Con la proposta del “labirinto dell’agricoltura” il masterplan propone di confermare queste attività, caratterizzandone l’uso in modo eco-compatibile e didattico. Per la parte alta dell’area la proposta delle “stanze verdi/stanze fiorite ” intende invece promuovere e favorire la frequentazione del pubblico per attività ricreative e del tempo libero, in spazi resi più accessibili dall’apertura di nuovi varchi nel muro di cinta, corrispondenti agli assi principali della viabilità interna già esistente.
Promuovere l’accesso e la percorribilità ciclo-pedonale dell’area è la strategia proposta dal masterplan per restituire l’area agli abitanti del territorio circostante: un’area da scoprire per i suoi pregi, un’area da percorrere per spostarsi, in modo alternativo all’auto, entro percorrenze sovracomunali tra i 10 e i 30 chilometri, evitando il traffico e tragitti più lunghi. La parte bassa dell’area dell’ex O.P. conserva tuttora una spiccata attitudine agricola: sono ancora presenti porzioni agricole gestite da una azienda che collabora con l’Istituto Tecnico Agrario, oltre alle serre e ai laboratori didattici di quest’ultimo. Con la proposta del “labirinto dell’agricoltura” il masterplan propone di confermare queste attività, caratterizzandone l’uso in modo eco-compatibile e didattico. Per la parte alta dell’area la proposta delle “stanze verdi/stanze fiorite ” intende invece promuovere e favorire la frequentazione del pubblico per attività ricreative e del tempo libero, in spazi resi più accessibili dall’apertura di nuovi varchi nel muro di cinta, corrispondenti agli assi principali della viabilità interna già esistente.
Il giardino prototipale che è stato realizzato ha inteso costituire il primo intervento del masterplan. L’intervento ha recuperato il parterre ottocentesco davanti all’ingresso principale della villa Pusterla ripristinando i viali in ghiaia e rendendo omaggio, con alcune nuove piantumazioni “americane”, alla figura e all’opera di Luigi Castiglioni, naturalista autore del “Viaggio negli Stati Uniti dell’America Settentrionale” (1790) cui è intitolato l’istituto scolastico presente nell’area. A nord del parterre, gli interventi hanno ripristinato una gradevolissima area di sosta sotto un grande glicine e creato un’area per incontri con un palco per piccoli spettacoli.
Ma il segno prevalente del giardino prototipale di Mombello è costituito dagli interventi che hanno inteso proporlo ai visitatori come “giardino della memoria” di un luogo dalla storia tanto stratificata.
Il materiale scelto è stato l’acciaio corten per realizzare sia totem, sia tavoli che sono anche plance informative. I totem, che fanno da sfondo al piccolo palco, narrano le vicende della villa e dei suoi proprietari ed illustri ospiti, a partire dal medioevo sino agli interventi di Francesco Croce e Carlo Felice Soave alla fine del ‘700; e le vicende dolorose del manicomio dalla sua fondazione ai nostri giorni. I due nuovi tavoli installati nell’area riportano due piante: in un caso quella del grande complesso manicomiale, tratta da una mappa degli anni ’30 con i desueti e duri nomi dei diversi reparti: “agitati”, “semiagitati”, “tranquilli”…; nell’altro tavolo la mappa del padiglione più recente, il “villaggio sociale” costruito in prefabbricazione negli anni ’50 e distrutto da un incendio pochi anni fa, che ospitava il bar, il barbiere, la posteria, l’edicola.
Ma il segno prevalente del giardino prototipale di Mombello è costituito dagli interventi che hanno inteso proporlo ai visitatori come “giardino della memoria” di un luogo dalla storia tanto stratificata.
Il materiale scelto è stato l’acciaio corten per realizzare sia totem, sia tavoli che sono anche plance informative. I totem, che fanno da sfondo al piccolo palco, narrano le vicende della villa e dei suoi proprietari ed illustri ospiti, a partire dal medioevo sino agli interventi di Francesco Croce e Carlo Felice Soave alla fine del ‘700; e le vicende dolorose del manicomio dalla sua fondazione ai nostri giorni. I due nuovi tavoli installati nell’area riportano due piante: in un caso quella del grande complesso manicomiale, tratta da una mappa degli anni ’30 con i desueti e duri nomi dei diversi reparti: “agitati”, “semiagitati”, “tranquilli”…; nell’altro tavolo la mappa del padiglione più recente, il “villaggio sociale” costruito in prefabbricazione negli anni ’50 e distrutto da un incendio pochi anni fa, che ospitava il bar, il barbiere, la posteria, l’edicola.
Infine la planimetria del “villaggio sociale” è evocata evidenziando sul terreno i contorni dell’edificio, rappresentando in scala 1:1 la costruzione nel luogo in cui essa sorgeva attraverso il rapporto tra diverse superfici calpestabili: il prato, che corrisponde alla pianta del costruito, e la pavimentazione ancora esistente del portico e del piccolo patio interno. Per le sedute nel parterre abbiamo ripristinato, con un intervento volutamente “sommesso”, le preesistenti panchine “urbane”; per l’area adiacente abbiamo invece utilizzato alcuni elementi del sistema modulare ideato dal gruppo di progetto.
A masterplan for the area of the former psychiatric hospital and a prototype garden in front of the villa Pusterla.
The area of the former psychiatric hospital "Giuseppe Antonini" in Mombello di Limbiate waits for the value of assets that contains: 56 hectares of fields, vineyards and wooded areas; the historical villa Pusterla Crivelli; the halls, largely unused today, what was a vast psychiatric citadel with 3000 people. The design of the prototype garden couldn't avoid dealing with the complexities of an area so vast: at the request of the Provincia di Monza e della Brianza the project team has developed a masterplan, whose the prototype garden that was created has meant constitute the first step of realization.